La buona preparazione di una tisana si basa sulla combinazione delle singole erbe, in uno schema assimilabile ad una piramide, che esprime uno schema quantitativo delle erbe e dei loro attivi. Non proprio come la piramide olfattiva di un profumo, che esprime le note profumate in 3 stadi, in base al grado di volatilità delle fragranze e quindi della loro percezione olfattiva e non quantitativa, infatti nella piramide olfattiva di un profumo abbiamo: apice che rappresenta le note di testa più volatili che si sentono per prime ma che svaniscono per prime (principalmente note agrumate), parte intermedia che rappresenta le note di cuore, quelle che si sentono poco dopo (principalmente note floreali), base che rappresenta le note di fondo, quelle meno volatili, che si sentono per ultime, che durano di più e che fungono da fissatori delle altre note olfattive.
Se però volessimo analizzare la tisana, in un’analisi sensoriale riferentesi al suo profumo, al suo aroma sprigionato, potremmo avvalerci della Piramide Olfattiva dei Profumi per descriverla. In realtà invece la piramide Preparatoria di una Tisana è quasi il contrario della Piramide olfattiva dei Profumi, in quanto è costituita dalle proporzioni di elementi che la compongono.